Consulenze Sessuali e Psicoterapie (individuali e di coppia) per persone con tumore al seno


Il tumore al seno può avere una serie di impatti psicologici e sessuali e relazionali/sociali significativi sulle persone che ne sono portatrici.

 

Già prima di verificare con le visite e gli esami: ecografia mammaria, mammografia, citologici, istologici e l’attesa di sapere gli esiti di laboratorio per la presenza o meno di un carcinoma alla mammella la donna può vivere momenti emotivamente molto difficili: apprensione e preoccupazione su come potrebbe cambiare la qualità della propria esistenza personale e relazionale/sociale, dubbi e incertezza nell’essersi rivolta al Centro o al medico più competente, ecc. 

 

Durante le visite e gli esami preliminari sarebbe consigliabile, quando possibile, che la persona sia accompagnata fisicamente alle visite da persone care e fidate. Questo non solo per essere sostenute emotivamente prima e dopo gli incontri con i medici, ma anche perché le reazioni tipiche dello stress come quella paura e di ansia, potrebbero essere tanto forti da mettere in dubbio la comprensione delle parole comunicate dai sanitari.

 

Le persone possono sentirsi spaventate, preoccupate per il loro futuro quando sono consapevoli di transitare da uno stato relativo di salute a un altro di malattia, non ancora gestibile emotivamente e razionalmente.

Le reazioni emotive dipendono anche dal livello di conoscenza della malattia e del suo -presunto- decorso; ammesso che i medici possano poter sviluppare e comunicare alla paziente delle ipotesi prognostiche. Le reazioni emotive possono in parte dipendere anche dallo stato di salute mentale e relazionale precedente le visite oncologiche di accertamento. Ad esempio: se una paziente prima di ricevere una diagnosi di cancro al seno già soffriva per problematiche affettive e relazionali e/o per uno o più specifici disturbi mentali, oppure viveva in una condizione lavorativa ed economica, socialmente disagiata, allora la diagnosi di tumore al seno potrebbe aumentare il rischio di un peggioramento importante sul piano psicologico, di coppia e famigliare.

 

Anche il background culturale e le capacità cognitive di ogni singola donna, in quello specifico momento della loro vita, potrebbero facilitare, o meno, la comprensione della malattia e lo sviluppo razionale e consapevole della sua presenza. Alcune persone possono sperimentare sintomi depressivi a seguito della diagnosi di cancro al seno e nella prospettiva di iniziare i trattamenti farmacologici e/o chirurgici. 

 

Questi sintomi possono includere tristezza persistente, perdita di interesse nelle attività quotidiane e sentimenti di disperazione. Altre emozioni tipiche in questo periodo sono: rabbia, paura, tristezza, senso di solitudine e sensi di colpa.  

 

Radioterapia, chemioterapia, immunoterapia e chirurgia possono essere proposte dagli oncologi anche come cure combinate e effettuate in diversi momenti. La cura (oncologica) è personalizzata, mentre per alcune pazienti le terapie possono essere protratte nel tempo e talvolta intervallate da periodi di attesa ed incertezza, per altre, possono bastare uno o più interventi chirurgici. I trattamenti antitumorali possono avere effetti collaterali significativi nausea, vomito, stanchezza e dolori che potrebbero condizionare le attività quotidiane che, prima delle terapie, la persona svolgeva in maniera abitudinaria. L’effetto più aggressivo sul proprio aspetto estetico e immagine corporea è costituito dalla perdita di capelli che può minare considerevolmente l’equilibrio psicologico e minacciare la serenità relazionale sociale della paziente. 

 

L’eventuale necessità da parte dei medici di procedere anche chirurgicamente, in particolare con la mastectomia (rimozione del seno), può avere un impatto significativo sull'immagine corporea e sull'autostima. Le donne prima e dopo questi interventi chirurgici possono essere aiutate da sessuologi clinici psicoterapeuti competenti nell’affrontare e, per quanto possibile, gradualmente accettare il cambiamento corporeo  strettamente correlato alla loro percezione di sé.

 

Il cancro al seno e i relativi trattamenti possono influenzare anche la sfera più intima della sessualità in diversi modi. Ad esempio, la chirurgia e la radioterapia possono causare la sindrome genito-urinaria causata dall’induzione prematura della menopausa: secchezza vaginale, ridotta lubrificazione (ci sono anche rimedi farmacologici e fitoterapici), dispaureunia (dolore durante i rapporti) e, come già accennato, cambiamenti nell'immagine corporea che possono influenzare la percezione e quindi l’idea di essere meno attraenti non solo secondo un giudizio del partner, ma anche come convinzione personale.

 

Il cambiamento estetico e fisico di un distretto corporeo avente un significato fortemente erotico, sensuale e legato alla propria identità come è il seno, può portare la donna sottoposta a mastectomia (di uno o più quadranti, mono o bilaterale, parziale o totale) a isolarsi socialmente e tendere ad evitare incontri e rapporti più intimi. 

 

Il calo del desiderio sessuale che spesso si osserva in questo periodo, non è solo "secondario" (conseguente) a un abbassamento dell’umore o una reazione francamente depressiva ma si potrebbe dire che sia “fisiologico” in una simile condizione di disagio biologico, psicologico e sociale.

 

Lo sviluppo di insicurezza personale unita alla convinzione di non essere più donne desiderabili e attraenti per il partner, potrebbe co-determinare timori di essere lasciate e abbandonate a loro stesse. L’intensificazione della minaccia della dissoluzione di un legame affettivo, potrebbe insorgere soprattutto se questo era già caratterizzato da conflitti e litigi eccessivi prima di qualsivoglia diagnosi e trattamento.

 

In altre situazioni il partner potrebbe sviluppare un senso di “impotenza appresa”, provando tristezza e disorientamento, incertezza su cosa dire, cosa fare e come sostenere emotivamente la persona cara con carcinoma al seno. Per questi motivi sarebbe di fondamentale importanza coinvolgere anche il partner durante gli incontri (sia individuali che di coppia) con il sessuologo clinico psicoterapeuta sia prima che successivamente all’intervento di mastectomia. 

 

L'equilibrio emotivo ed affettivo di ogni coppia è strettamente legato anche all'espressione del corpo e alla sessualità: garantire accesso alle risorse di supporto psicologico e sessuologico appropriato può facilitare l’affrontare i vari aspetti del loro percorso di guarigione. Ciò può includere la consulenza e terapia sessuale individuale o di coppia, gruppi di supporto.

 

Infine, il coinvolgimento attivo nel piano di cura e il dialogo aperto con il team medico multidisciplinare possono contribuire a migliorare il benessere psicologico e sessuale durante e dopo il trattamento del cancro al seno.